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Romanzo, racconto, poesia, biografia, filologia, sceneggiatura, drammaturgia, critica d'arte: non vi è forma letteraria in cui Elio Bartolini non si sia cimentato, spesso con esiti di assoluta eccellenza.
Vastissima cultura, scrittura esigente, libertà e rigore intellettuale caratterizzano tutta la sua opera, mai corriva a mode e correnti.
Le recensioni, le interviste, i brevi saggi raccolti in questo volume offrono una panoramica pressoché completa della poliedrica produzione di Bartolini, insistendo soprattutto sugli interrogativi "eretici" che egli sempre si pose, da "orfano" sia del cattolicesimo che del comunismo, e sull'inesausto lavorio - lessicale, sintattico, strutturale - che caratterizzò la sua ricerca stilistica, e la sua preziosa riuscita.


Oggi la gente stenta a credere al Dio cattolico, di tanto l'hanno convinta che si tratta di un pezzo d'antiquariato; non crede nel Dio dell'ideologia marxista, date le sue rese al cosiddetto socialismo reale. E io mi sono trovato costetto a sforzi sovrumani di mediazione solo per rimanere a galla. Ad un certo punto, mi stufai e mollai tutto. E oggi, con gli anni che mi ritrovo sulla gobba, cosa vuoi che faccia, oggi? Penso alla morte, ecco quello che faccio. Che, tra l'altro, non è affatto un brutto pensare.

La revisione a cui sottopongo le mie opere in occasione di ristampe e riedizioni, non dipende da una ossessione formalistica (anche se credo molto alla forma, memore dell'ammonimento di don Benedetto Croce: "Guardarsi dalla scrittura non sedimentata nel tempo"); dipende se mai da una mia convinzione morale. Se lo scrittore - ovviamente! - non può fare altro che scrivere, ne discende con pari necessità che la sua misura, in ragione e giustificazione, verrà dall'impegno sull'opera. I luterani, i calvinisti, i giansenisti, insomma gli "agostiniani", pur nella convinzione dell'assoluta inutilità del loro fare ai fini della Salvezza, operano tuttavia come se potesse contribuirvi. Così - e non è appena un'altra metafora - lo scrittore può dubitare del valore della propria opera, ma deve impegnarvisi sempre al massimo perché il suo fare è, ogni volta, il "cost di une vite".
Elio Bartolini
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