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Canto all'acqua del torrente Molassa

Incontrandoti al mattino
ti dico buon giorno, acqua,
regina eterna della natura.
Salgo a far legna,
invece tu scendi, incessante;
non hai tempo di fermarti
per dirmi qualcosa di te.
Misteriosi son per me gli elementi
che ti compongono
e le tue diversità!
Più affatico lo sguardo
e più mi sembri sempre uguale.
Due volte, si dice, non passa
la stessa acqua sul medesimo letto;
altra in sua vece verrà a mantenere
l'eterno mormorio
per le vie dell'universo.
Batti e ti sfaldi
con lamenti antichi,
procedi senza guida
seguendo le sacre leggi del creato,
che ti conducono agli oceani sterminati.
Eppur io penso che nei millenni
qualche tua goccia
insieme ad altra compagna di viaggio,
di nuovo passerà su questo greto.
Acqua, materia della mia materia,
tu sei fatta di me ed io di te;
mentre cerco di accarezzarti mi sfuggi dalle mani.
Io ti lascio andare augurandoti buon viaggio.
Tu che nel mondo sei fonte di vita
e di energia, disseti infatti, purifichi e le turbine muovi
per cui la notte non è più oscura.
Tu anche l'ultimo saluto porgi
e con le tue gocce benedicenti
alla vita eterna ci conduci.

Albino Salvador da la Molassa
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