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Storie di cantieri in paesi lontani, di lavoro e di grandi infrastrutture, ma soprattutto storie di vita, di scelte, di avventure, di rimpianti, di nostalgie, di speranze (mûr, in friulano, vuol dire muro ma anche muore). Sedici personaggi partiti dall'Alto Friuli (Socchieve, Trasaghis, Forni Avoltri, Osoppo, Ovaro, Gemona del Friuli, Pavia di Udine, Nimis) in momenti diversi del secolo scorso, in particolare dal secondo dopoguerra, e protagonisti di uno dei rami del movimento migratorio umano probabilmente meno studiati, analizzati e raccontati. Due dall'estero (Romania e Repubblica Dominicana) arrivati in Italia, per lavorare nel campo dell'edilizia. E in mezzo, con diversi contributi, tanti altri nomi, collegati a quel mondo parallelo e solo apparentemente vagabondo e sradicato. I racconti brevi di questo libro si propongono di portare il lettore a un contatto in primo luogo emotivo con il mondo degli italiani, e in particolare dei friulani, che nel secondo dopoguerra hanno lavorato nei grandi cantieri all'estero atôr pal mont (in giro per il mondo). Storie semplici, che sin dal principio escono dai confini del cantiere con i muri intorno (atôr). Storie che abbracciano per intero il percorso di vita di ogni protagonista, cercando di tracciarne un ritratto a metà tra il suggerito e il dettagliato, attraverso il quale poter ituire pensieri, emozioni, decisioni, percorsi, difficoltà, motivazioni.
Con i preziosi contributi
di Erri De Luca e Leonardo Zanier