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Seduto davanti alla scrivania ingombra, Lorenzo Luigi Linussio, Lorenzone per gli intimi, non pensava al lavoro e nemmeno alla difficile situazione della Fabbrica di Tolmezzo e di quella della Casabianca di San Vito al Tagliamento.
A tentare di distoglierlo dalle sue fantasticherie capitava qualche volta la signora Madre che, con la sua parlata veneta mai dismessa, anzi estesa a tutti i membri della famiglia, gli diceva: Cossa fastu fiol? No sta star sempre a pensar a la sciensa, lavora, lavora...
Di tanto in tanto arrivava fino a Udine, per sentire le ultime di quegli asini degli udinesi che credevano di sapere sempre tutto. Di quelli di Tolmezzo, e delle siore e siorete, non voleva neppur sentir parlare.
Cosa mai poteva aspettarsi dai carnielli e da quegli ignorantissimi di polentari di furlanazzi? Comunque, sempre meglio i carnielli che i furlanazzi. Per sottolineare il suo disprezzo per i furlanazzi aveva datato tutte le sue lettere: Tolmezzo - Provincia di Carnia, o Tolmezzo in Carnia.

Il fatto saliente nella vita di Lorenzone era stata la pubblicazione, nel 1832, delle Lettere scientifiche appartenenti alla corrispondenza del dottore Lorenzo Luigi Linussio di Tolmezzo con vari illustri Dotti italiani e stranieri. Da allora tutto ciò che lo riguardava veniva da lui riferito a prima e dopo questo straordinario evento.
Fra i tanti misteri nella vita di Lorenzo Luigi il più ben custodito era stato quello della sua fitta corrispondenza con l'amico Lupieri. In verità circolava qualche sospetto in proposito, soprattutto dopo la pubblicazione delle famose Lettere Scientifiche...


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