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La scelta introspettiva fatta dall'autore appare quasi sottolineata da un'epicità ironica, tale da sfiorare il divertimento e l'autocritica. Quasi a voler significare "guardate un po' fin dove può arrivare il ragionamento in occasione di una salita, certo non banale, ma tutt'altro che straordinaria!".
Questo indirizzo di gentile e lieve autosatira che accompagna la frase, ha il pregio non indifferente di rendere scorrevole la pagina ed insieme l'introspezione psichica, agevolando una lettura sempre piacevole e interessata.
Quindi un esperimento leggero, ben riuscito, che pare non accampare pretese. (...) La salita, da semplice, comune ripetizione, è diventata ascesi, raggiungimento di una meta più che materiale, simbolo dell'elevazione e della simbiosi dell'uomo con la natura.