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La bilancia della reciprocità - dare e ricambiare; muoversi tra obblighi, valori e affetti, non esaurire lo scambio nei suoi freddi risvolti economici - funziona con regole complesse. E sul peso si puù barare. La ricerca antropologica questo ha insegnato: spinti dalla corrente della tradizione, sotto gli occhi della comunità, di Dio e dei proprio morti, insieme all'oggetto donato i donatori trasferiscono qualcosa di se stessi; ma il loro gesto costituisce un rischio potenziale per il ben vivere di chi riceve il dono senza ricambiarlo.

Che succede a inseguire anche in archivio le pratiche tradizionali del dono e dell'obbligo di ricambiare? Assumono colore i rapporti con parenti, amici, vicini, padroni, clienti e sottoposti; vengono alla luce significati nascosti dei legami con bambini, poveri, maschere, luoghi e simulacri sacri. Doni, regalie, offerte ed elemosine rivelano la forza della gratuità e le sue illusioni, svelano i rapporti di forza e le manipolazioni del potere, ma anche l'irrisione dell'autorità in nome dell'egualitarismo comunitario.
La vita dei paesi friulani in età moderna mostra risvolti insospettati.
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