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Questo volume si divide in tre parti.

Nella prima, con linguaggio colloquiale, si tenta un approccio storico alla viticoltura regionale.

Nella seconda si presentano tre documenti fondamentali per l'ampelografia del Friuli: il Catalogo delle varietà delle viti del conte Pietro Francesco di Maniago (1823), la parte relativa alla vite nel Vocabolario botanico friulano di Giulio Pirona (1871) e la Specifica delle varietà di viti indigene di Giuseppe Domenico Della Bona (1844). Si può offrire così una conoscenza completa della piattaforma varietale ottocentesca, comprendendo tanto il Friuli ex veneziano che quello austriaco. Si tratta, va sottolineato, delle prime notizie certe per la stragrande maggioranza dei vitigni.

Nella terza parte si aprono quattro finestre su storie diverse dove sono coinvolti vini e viti, esempi paradigmatici di una proficua osmosi: robuste radici locali ramificate nel resto dell'universo mondo.
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